Allora.
A me la cinematografia francese piace: mi affascina quella capacità di
parlare di cose “piccole” in una maniera che però piccola non è, con
tutto quello charme e quella capacità di tirar su una storia dove
qualcun altro ci vedrebbe solo la banalità della vita quotidiana. Mi
piace quel modo di suscitare emozioni senza scadere nella commedia e nel
sentimentalismo, quel riuscire a trovare parole diverse per cose viste
riviste e straviste come amore e amicizia. Sarà l’atmosfera, saranno
quelle ambientazioni così affascinanti, che da sole mi fanno tornare in
mente mille ricordi de la France… non lo so. Fatto sta che con queste
basi anche un film come Quasi Amici, tanto per fare un esempio, diventa
immediatamente uno dei più interessanti di questa stagione, pur parlando
di un’amicizia nata tra un disabile e il suo badante. Che se fosse
stato fatto, che so, in Italia e uno si soffermasse un momento a leggere
la trama, gli verrebbe da fumarsi immediatamente i biglietti del
cinema. Per dire l’appeal. E invece no, è un bel film, così com’è bello
questo, Piccole Bugie Tra Amici.
Perché
ti ci ritrovi immediatamente, dal momento che ci sono i componenti
classici di un qualsiasi gruppo di amici: il pippone che se la tira a
gara ostentando case sul mare, barche sui cui ci potresti mettere in
secca una balena, generoso e ospitale sì, ma che ogni minuto ti ricorda
chi paga i conti; il bellone sempreverde e sempre a caccia ma con la
morosa che lo aspetta, il tenero e sensibile che soffre per amore e
stressa la razza umana con la centralità del suo patimento, classico
esempio di egoista che per farsi due uova non esita a mandarti a fuoco
la casa, come si suol dire. O la single che la dà via come il pane, del
quale conserva però freschezza e genuinità. E così via.
Ambientazione
a parte (una Cap Ferret che poco ricorda la provincia di Rovigo, ad
essere sinceri), la storia potrebbe essere ambientata ovunque. Anche se
in effetti le corse in barca donano alla storia un certo non so che,
cosa che una corsa con la corriera di linea non sarebbe forse riuscita a
dare.
Il
titolo è Piccole Bugie Tra Amici, ma in realtà più che di bugie si
tratta di segreti, di cose non dette: di essere incinta, di avere
pulsioni omosessuali, di fumare di nascosto, di essere stato lasciato.
Ognuno ha il suo, diverso dagli altri e che dagli altri difende.
E
penso che anche nella vita di tutti i giorni sia effettivamente così,
perché per quanto ce la raccontiamo con io-sono-quello-che-vedi, alla
fine completamente trasparenti non lo siamo mai e una parte di noi,
magari minuscola, sicuramente nascosta, resta irraggiungibile anche
dalle persone che sentiamo più vicine.
Non
parlo di bugie, parlo proprio di cose che spesso non riusciamo ad
esprimere per pudore, per non far star male chi abbiamo accanto o
semplicemente perché per alcuni dolori non si possono trovare le parole
per raccontarli. Ma che poi alla fin fine, tanto segreti non sono,
perché a chi ci vuole bene le parole non servono.
Quindi,
non so se s’è capito, ma il film m’è piaciuto. Tutto, anche il finale:
triste, ingiusto e inaspettato. Proprio come la vita.
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