mercoledì 13 giugno 2012

Tipi da spiaggia


Se c’è una cosa positiva nell’abitare a Bucolandia, cioè nel bel paese di 24mila anime sante in cui vivo io, è che tempo permettendo, si possono trascorrere i fine settimana al mare. Anzi, avendo le spiagge così vicine, sarebbe un vero peccato non approfittarne.
Quest’anno, all’apertura di stagione, le novità sono state davvero tante.
C’è stato chi ha riverniciato tutto a tinte pastello per ricreare una St. Tropez bella uguale ma più proletaria, perché di questi tempi si sa che a far lo sborone non se ne esce tanto bene; chi offre abbonamenti lettino-ombrellone-primo di pesce e granita a prezzi anticrisi, chi ti organizza interminabili tornei di beach volley e racchettoni con mega-grigliata di salsiccia zampina e bistecca scottona come premio finale.
E c’è chi punta sulla musica e praticamente ti tira su un rave party ogni domenica. E così, fra l’altoparlante che grida “Abbiamo sfornato la pizzaaaa!!!” e “Tanti auguri alla signora Lella dal suo nipotino Lilloooo!!!”, è tutto un “Su su su, popolo del mareeee!!! Su le mani… una al cielo, l’altra alla consoleee….!! Energia energia energiaaaa!!!”. Che dopo un quarto d’ora uno non sa più se andare a prendere la pizza, cantare tanti auguri o mettersi a dirigere il traffico dei lettini, voglio dire.
Che poi noi si risponde in massa, non dico di no, solo che siamo pigri, e si finisce per alzare magari una mano sola, come a voler mandare il dj in altri luoghi, meno turistici forse, ma altrettanto conosciuti, e i più diretti alzano solo il dito medio, soprattutto verso del 2-2 e mezza, quando l’aumento dei decibel dell’unz unz unz raggiunge l’apice e ti coglie proprio nel momento della pennic… della riflessione postprandiale. Ma Lui, il Vocalist continua imperterrito con vari “I’m loosing my fucking world - unz unz unz - I’m loosing my fucking mind”; e noi non si sa come dirglielo che il cervello se l’è perso già da un po’ e che può anche smetterla di fare l’imbecille. Ma non c’è verso. E quello continua e continua: “Are you ready fucking beach people?” E noi non è per fare sempre i bastian contrari, ma ci si guarda smarriti l’un l’altro e non sempre ci si sente proprio fucking people … c’è gente che ha famiglia, magari qualcuno è anche un po’ rompiballe, ma in fondo siamo tutta brava gente, voglio dire. C’è mica bisogno di trattarci così. E poi pronti per cosa? Che si vien 2 ore al mare per rilassarci un po’. Quel ragazzo non sta bene, secondo me.
Poi c’è quell’altro stabilimento che ha ingaggiato un bagnino come dire… mooolto caraibico. Louis è nero ma non troppo, fisicato ma non esagerato, una confusione di addominali circolari, orizzontali, verticali e obliqui, bicipiti da doppia ola e pettorali così ampi che ci puoi cuocer la piada. E gli occhi… saranno 2 penso, ma a dire il vero non è che ho guardato proprio quello. E’ che è “tanto”, e a scorrerlo tutto ci vuole il suo tempo e siamo solo a inizio stagione: quindi, che volete da me?
Io, da millemila anni, vado sempre nello stesso stabilimento balneare: che non è questo, tengo a precisare. Malfidenti!
“Ma con tutte queste novità e la crisi, non ti preoccupa la concorrenza?” – ho chiesto a Claudio, il gestore.
“Che ti devo dire – mi ha risposto – io resto sul classico: finchè c’ho l’oro della spiaggia chi m’ammazza a me? Per me la crisi ci sarà quando saranno tutti gay.” E se la ride.
Ma ha ragione lui: il suo è sempre stato il bagno con il maggior numero di ragazze in topless e quindi quello più frequentato della spiaggia. Perché cambiare, quindi?
Pur andando lì però, io non mi tolgo il reggiseno, perché l’unica volta che ho voluto far la disinvolta quando ho aperto gli occhi mi son trovata davanti il macellaio dell’iper con un sorriso a 32 costolette. Che poi ho dovuto cambiare supermercato per un anno. Che ancora adesso quando vado dà di gomito al suo collega. Ma che pirla però. E cretina io che mi dimentico sempre che non abito a Milano, dove nessuno mi conosce.
Però quest’anno, anche se Claudio non lo dice, la novità c’è: Louis, il bagnino caraibico, sistema giusto 2 lettini tanto per far vedere che si guadagna il pane, ma poi viene nel nostro bagno e sta lì delle mezz’ore a chiacchierare con le ragazze in topless. E se al suo capo gli vien l’herpes dal nervoso, Claudio c’ha l’intrattenimento gratis. E chi non viene in quel bagno per le ragazze, viene per Louis.
E Claudio se la ride. E che vi devo dire, sarà il mare, sarà la sabbia, sarà lo iodio, ma sorridono anche tutte le donne dello stabilimento, alla faccia della crisi, della concorrenza, dei problemi e soprattutto di tutte le strategie di marketing del mondo. E bravo Claudio….! E dire che non ha nemmeno finito il liceo…


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