martedì 26 giugno 2012

La lista

Non so voi, ma io ho una lista di cose che proprio mi hanno davvero triturato il triturabile, e non posso dire che mi hanno saccagnato i tulipani perché siamo tra gente elegante e non sta bene. Allora…
  1. Primo fra tutti chi dice di parlare per il tuo bene, come se ti fosse padre e madre, quando in questo caso il tuo cosiddetto bene è sospettosamente vicino ai suoi desideri e desolatamente lontano dai tuoi.
  2. Poi il solleone, il caldone, Scipione, la morsa del caldo, il caldo torrido e i consigli per difendersi dall’afa: se lavori fuori sull’asfalto con 50° e ti si sbrigolano anche le orecchie per il calore, bene, hai ragione e ti ascolto. Ma se stai in ufficio con l’aria condizionata a 1000 e hai caldo solo perché la cravatta è troppo stretta, può succedere che abbia una certa difficoltà a farmi carico della tua sofferenza. E mai nessuno che proponga di andare in ufficio in maniche corte e senza cravatta, tanto per limitare i consumi, poi. No, devo anche pagare il canone per sentire l’espertone di turno consigliare di cercare refrigerio nei supermercati. Che negli anni ’80 lo faceva già Pino, il matto del paese, che nel mese di agosto era fisso al banco dei freschi, proprio fra la ricotta vaccina e i tortellini fatti in casa; e non aveva neanche mai finito la seconda elementare, voglio dire.
  3. Mi irritano profondamente i buoni, che buoni non sono mai; se ti va bene sono ipocriti troppo pigri per essere stronzi, se ti va male sono dei pavidi pericolosi, che prima o poi ti prenderanno a coltellate nella schiena “perché una volta nella vita potrò essere cattivo anch’io”; e scusate se la sottile differenza fra finti buoni e cattivi veri mi sfugge completamente. Ma io son ruspante, lo so e preferisco le persone che hanno il coraggio di dire le cose come stanno e di chiedere quello che vogliono. Che far finta di essere quello che non si è non ha mai fatto santo nessuno, che io sappia.
  4. Di conseguenza, mal sopporto quelli che non dicono ma ti fanno capire, così oltre a dover mandar giù il rospo ti senti anche cretina perché chissà, magari hai capito male o potevi capirlo prima. E poi chissà che avrai mai capito. E ti condannano a una vita di dubbi.
  5. Poi le caste, i privilegi, l’immutabilità delle cose: quando tu muti eccome, e ogni giorno ti sembra di vedere i segni del tempo che passa.
  6. Le Belen e le loro farfalle, le Sare Tommasi e le mutandine sì o no, la cellulite dei vip, le gravidanze dei vip e le corna dei vip. Adesso. I figli si fanno sempre nello stesso modo, a quanto pare, le corna sono corna e le zoccole anche, che siano vip o che si trovino a buon mercato nei vialoni bui di periferia. E allora se proprio vogliamo dedicare uno speciale del tg a questi argomenti, facciamo una cosa seria e chiamiamo un’espertona, tipo la mia ex vicina che con i suoi racconti da sola ti riempie senza fatica anche 5 serate di fila. Con le mutande naturalmente. Rigorosamente usate come laccetto però, che d’estate i capelli sul collo le danno un po’ fastidio. Non è vip? Può darsi, ma ha un suo fan club di tutto rispetto, ve lo posso garantire.
  7. Mi sconquassano quelli che ti insultano e se reagisci ti dicono che è colpa tua, che non sai essere ironica.
  8. Quelli che per un parcheggio rubato o per qualsiasi cretinata fanno una questione di principio, scomodano l’etica e la giustizia per un caffè fatto male, ma poi cornificano la moglie, picchiano i figli e abbandonano la madre in autostrada senza ombra di rimorso alcuno.
  9. Chi non sa niente di te ma sa tutto lo stesso, perché “gli basta un’occhiata per capire”. Fa niente se non ha mai capito niente in vita sua e non comincerà certo adesso.
  10. Ma soprattutto, quelli che non sopporto proprio, quelli che mi fanno venir l’herpes anche alle gengive, sono quelli che fanno le liste: delle cose che li irritano, per esempio. Eccheccavolo, fa già così caldo… e poi c’è la Tommasi in tv. Ma ce le avrà poi le mutande?

Nessun commento:

Posta un commento