Se è vero come è vero che ti manca sempre quello che
non hai, posso dire con assoluta certezza che a me oggi manca solo una cosa,
una sola, ma mi manca proprio tanto: il silenzio. Il silenzio sì,
quell’assoluta assenza di rumore che ti permette ti ascoltare i tuoi pensieri.
Il fatto è che da una ventina di giorni stanno
sistemando la strada sotto il nostro ufficio (ma forse stanno costruendo una
città sotterranea, visto il protrarsi dei tempi), per cui è tutto un
TRRRRRRRRRRRRRRRRRR… TRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR, che ti fa vibrare anche le
mutande. TRRRRRRRRRRRRRRR….. tutto il giorno. “AHMED!... AHMED! SPOSTA QUEI
SECCHI… AHMEDDDDD!” ………TRRRRRRRRRRRRRRRRRR… E avanti così.
Poi non è che noi si soffre in silenzio. Figurati. Per
cui c’è il nostro capufficio che ogni quarto d’ora apre la finestra e urla, “E
alòra… ma che è tutto ‘sto casino… che qui c’è gente che c’ha da lavorare…”
Anche da imparare l’italiano, volendo, ma quello è un
altro discorso.
Poi Collega 2 ci si mette anche lei, bisogna dirlo,
perchè quando c’è da far confusione è sempre lei la prima. E chiama e richiama
quel povero figlio che è a casa da scuola perché malato.
“Hai fatto i compiti…?? – grida - No dico, hai fatto i
compiti? Guarda che se torno e non li hai fatti ti faccio uscire sangue dal
naso sai??!!” .
Non capisco come possa essere la stessa boccuccia con
la quale sussurra dei te quiero sofferti e pieni di passione ad Andrès.
In compenso ho capito perché la chiamino Wuwuzela.
In tutto questo c’è Collega 1 che almeno lei riesce a
rimanere impeccabile ed efficiente come sempre. Al massimo alza un po’ il tono,
ecco.
“Centro ***** buongiorno…. Pronto… PRONTO… PRONTO??? …
Ah mi sente… CENTRO… COSA POSSO FARE PER LEI? HO DETTO:
COSA-POSSO-FARE-PER-LEI??? E’ in gravidanza?.... Ah, vuole fare una risonanza…
PRONTO?!”
Poi naturalmente il martello pneumatico si ferma per
un attimo e lei fa la figura della pazza isterica.
E io? Io me ne sto tranquilla a sognare un ritorno a
casa senza nemmeno il suono della radio, a gustarmi il ronzio di sottofondo
della mia auto. E anche quello delle mie orecchie, ovviamente.
Già, perché io vivo nella convinzione che in mezzo al
frastuono non possa succedere nulla di interessante. Non mi ricordo che i
momenti belli della mia vita siano stati accompagnati da un colpo di clacson.
Perché le cose meravigliose succedono solo nel
silenzio. Quando non sei distratto dal frastuono o dal suono di un’inutile
agitarsi. Quando taci e sei disposto a stare a sentire. Sentire un sorriso, uno sguardo, un abbraccio.
Ripensandoci… io ascolto sempre Michael Jackson a
manetta. Vuoi vedere che mi sono giocata metà delle cose meravigliose che mi
potevano accadere? Ma porca pierina…lo sapevo! Lo sapevo che finiva così.
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