domenica 25 novembre 2012

Sciao bbello



 
Allora. Mai detto niente contro gli stranieri. Mi vanno bene, mi stanno bene, viva viva l’integrazione e cincin.
Quello che invece non mi sta bene, o per meglio dire che mi incuriosisce alquanto, è come si comportano gli italiani. O meglio gli italiani con le straniere.
No perché io vorrei capire cosa avete voi uomini nella testa, e dico davvero. Ma senza polemica, giusto per capire.
Voglio dire, la camerierina carina, magari un po’ procace e scollata in un locale ci sta. Fa parte del pacchetto, come la gara a chi le spara più grosse, le olive e lo spritz.
Ma del pacchetto fa parte anche che la camerierina sappia scherzare con tutti, tenere a bada i galletti e fare il caffè. Soprattutto quest’ultima parte. Perché diciamocelo, anche se ti presenti per un posto da schiavo etiope devi avere un minimo di professionalità, saper fare 2 cose. Perché le cameriere straniere no?
Che poi c’è un motivo perché questa cosa mi dà da pensare: alle 2 e mezza vado a mangiare con i colleghi; prima si andava un po’ di qua e un po’ di là – lì no perché c’è troppa gente, là no perché sì, si mangia bene ma il mokaccino me lo fa sempre troppo schiumato e a me piace con la panna lo sai, e via così -  ma da qualche settimana si va sempre nello stesso baretto di fronte all’ufficio. Di andare da un’altra parte neanche a parlarne: perché? Perché è arrivata una straniera, credo cubana o giù di lì.
Ma neanche un granché poi: un po’ forte di cosce, seno piccolo… oddio seno: diciamo 2 calzini con dentro una moneta da 1 euro, via. E noi donne ci siam già capite.
Ma ha 2 occhioni che ci vedi il futuro, un sorriso che scalda e la grazia nel cuore.
In compenso non capisce quello che chiedi, non porta mai quello che hai chiesto. Lascia bruciare la piadina, te la serve lo stesso, se la ride di gusto e ti dice:
“Ahahahah… thezorro, ben cotta, sì?”
Capita una volta e ci ridi su. Capita 2 volte e lasci correre. Ma alla terza volta ti vien voglia di invadere tutta Cuba. O di mandarci 2 missili se proprio sei pigro.
E invece alzi gli occhi e vedi che ridono tutti, e il tuo collega – quello che con gli stranieri ci giocherebbe a freccette – che si sfrega la pancia e dice “Gnam gnam”.
Gnam gnam? Ma come, scassi le ventole tutti i giorni con la professionalità, mi fai fumare le orecchie con la serietà nel lavoro e poi arriva una così, che non parla nemmeno italiano e ti trasformi in Topo Gigio? Ma dài essù. E le lasci pure la mancia.
Che poi la colpa non è nemmeno della ragazza, bisogna dirlo. Lei è così e non lo fa neppure apposta.
E’ che quel suo essere “così” riempie il bar e soprattutto la cassa. Alla faccia della professionalità, di chi si fa un mazzo tanto e di chi nella qualità si impegna e ci crede.
Cos’avete voi uomini nella testa, avevo chiesto prima. Ma la risposta la conosco già. Perché a noi tutti – uomini e donne - piace piacere, e a qualcuno che ride alle tue battute perdoni ben altro che una piada bruciata. Se poi a farlo è un sorriso esotico di fronte ad un uomo alle prese con mutuo e famiglia, l’effetto decuplica.
Triste? No, perché alla fine non ci sono né vincitori né vinti: la ragazza ha il suo lavoro senza dover per forza imparare un mestiere, gli uomini si credono Gabriel Garko per una buona mezz’ora e le donne italiane… be’, le vere fortunate son loro: perché guardare un uomo che fa il giuggiolone è come vedere qualcuno che cade: fa sempre ridere.
Gli uomini delle altre, si intende.
Sciao belli.


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