Allora. Mai detto niente contro gli
stranieri. Mi vanno bene, mi stanno bene, viva viva l’integrazione e cincin.
Quello che invece non mi sta bene, o
per meglio dire che mi incuriosisce alquanto, è come si comportano gli
italiani. O meglio gli italiani con le straniere.
No perché io vorrei capire cosa avete
voi uomini nella testa, e dico davvero. Ma senza polemica, giusto per capire.
Voglio dire, la camerierina carina,
magari un po’ procace e scollata in un locale ci sta. Fa parte del pacchetto,
come la gara a chi le spara più grosse, le olive e lo spritz.
Ma del pacchetto fa parte anche che la
camerierina sappia scherzare con tutti, tenere a bada i galletti e fare il
caffè. Soprattutto quest’ultima parte. Perché diciamocelo, anche se ti presenti
per un posto da schiavo etiope devi avere un minimo di professionalità, saper
fare 2 cose. Perché le cameriere straniere no?
Che poi c’è un motivo perché questa
cosa mi dà da pensare: alle 2 e mezza vado a mangiare con i colleghi; prima si
andava un po’ di qua e un po’ di là – lì no perché c’è troppa gente, là no
perché sì, si mangia bene ma il mokaccino me lo fa sempre troppo schiumato e a
me piace con la panna lo sai, e via così -
ma da qualche settimana si va sempre nello stesso baretto di fronte
all’ufficio. Di andare da un’altra parte neanche a parlarne: perché? Perché è
arrivata una straniera, credo cubana o giù di lì.
Ma neanche un granché poi: un po’
forte di cosce, seno piccolo… oddio seno: diciamo 2 calzini con dentro una
moneta da 1 euro, via. E noi donne ci siam già capite.
Ma ha 2 occhioni che ci vedi il
futuro, un sorriso che scalda e la grazia nel cuore.
In compenso non capisce quello che
chiedi, non porta mai quello che hai chiesto. Lascia bruciare la piadina, te la
serve lo stesso, se la ride di gusto e ti dice:
“Ahahahah… thezorro, ben cotta, sì?”
Capita una volta e ci ridi su. Capita
2 volte e lasci correre. Ma alla terza volta ti vien voglia di invadere tutta
Cuba. O di mandarci 2 missili se proprio sei pigro.
E invece alzi gli occhi e vedi che
ridono tutti, e il tuo collega – quello che con gli stranieri ci giocherebbe a
freccette – che si sfrega la pancia e dice “Gnam gnam”.
Gnam gnam? Ma come, scassi le ventole
tutti i giorni con la professionalità, mi fai fumare le orecchie con la serietà
nel lavoro e poi arriva una così, che non parla nemmeno italiano e ti trasformi
in Topo Gigio? Ma dài essù. E le lasci pure la mancia.
Che poi la colpa non è nemmeno della
ragazza, bisogna dirlo. Lei è così e non lo fa neppure apposta.
E’ che quel suo essere “così” riempie
il bar e soprattutto la cassa. Alla faccia della professionalità, di chi si fa
un mazzo tanto e di chi nella qualità si impegna e ci crede.
Cos’avete voi uomini nella testa,
avevo chiesto prima. Ma la risposta la conosco già. Perché a noi tutti – uomini
e donne - piace piacere, e a qualcuno che ride alle tue battute perdoni ben
altro che una piada bruciata. Se poi a farlo è un sorriso esotico di fronte ad
un uomo alle prese con mutuo e famiglia, l’effetto decuplica.
Triste? No, perché alla fine non ci
sono né vincitori né vinti: la ragazza ha il suo lavoro senza dover per forza imparare
un mestiere, gli uomini si credono Gabriel Garko per una buona mezz’ora e le
donne italiane… be’, le vere fortunate son loro: perché guardare un uomo che fa
il giuggiolone è come vedere qualcuno che cade: fa sempre ridere.
Gli uomini delle altre, si intende.
Sciao belli.
Nessun commento:
Posta un commento