Che
se ti ripetono spesso “sembri sempre una ragazzina”, finisce che un po’
tu ci credi e quando la temperatura si alza di mezzo grado e il sole fa
finalmente cucù fra le nubi, ti liberi subito dei 7 metri dello
sciarpone della nonna, del chilo e due del berrettone da puffo buffo e
getti dalla finestra il piumino che fino al giorno prima ti avrebbero
dovuto strappare a morsi. E accarezzi anche l’idea di metterti un po’ in
terrazzo, perché si sa, il primo sole è quello che regala il colore più
bello. E succede che te ne vai in giro tutto il pomeriggio facendo la
splendida con il giubbettino aperto, massì facciamoci una bella
biciclettata, che importa se l’ultima volta che ho pedalato avevo ancora
le rotelle sul triciclo, ahahahahah sì sì corriamo dai, che bello, oh
come si sudaaaaaa…!
E
poi verso le 6.00 senti come uno strano senso di fastidio alla base del
collo. Alle 8.00 non riesci a tagliare la bistecca perché il solo
impugnare il coltello ti scatena la ribellione incontrollata della
settima vertebra cervicale e alle 9.00 te ne stai distesa immobile sulla
schiena sperando solo che arrivi presto un sonno misericordioso a
liberarti da quest’agonia.
E
stai così male che il giorno dopo ti sentirai una signora solo per
riuscire a guardare fisso davanti a te e a leggere le prime 3 righe di
qualche post, anche se la lettura delle righe più sotto dovrà per forza
di cose essere rimandata a momenti più fausti, quando potrai ancora
permetterti di fare cose complicate come abbassare la testa o fare
graziosamente sì e no.
Nel
frattempo potrai riflettere con calma. Sul fatto che le persone vanno
ascoltate, per esempio. E che nella frase “sembri sempre una ragazzina”,
la parola chiave non è ragazzina, come hai frettolosamente recepito tu, ma sembri. E quando invece adesso ti dicono sei sempre la solita cretina, le parole chiave sono due: sei e cretina. Ci sarebbe anche quel sempre, volendo, ma evitiamo di infierire. Però mentre rifletti, fa’ una bella cosa: TIENITI LA SCIARPA, CRETINA.
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