Parenti e amici ce
l’hanno con me perché a loro dire non faccio abbastanza: non li so consolare,
non sento il bisogno di aggiornarli ogni momento, non mi arrabbio a sufficienza
con i dottori, non riesco ad impedire che l’inevitabile si compia. Gli zii
materni dicono “sta vicino a tua madre”; quelli paterni “sta vicino a tuo
padre.” Gli amici dicono che dovrei uscire di più, c’é chi pensa che dovrei
lavorare di meno. La mia amica ce l’ha con me perché non so più ascoltare e
perché del mio dolore io non so parlare. Mio fratello ce l’ha con me perché
ascolto tutti. Mio padre ce l’ha con me a prescindere.
Vorrei staccare la
spina, vorrei mettere la mia vita in stand by e riprendere fiato.
Nell’impossibilità
di farlo, ho tagliato quelli che sono i contatti che a questa vita mi tengono
collegata e ho spento cellulare, fisso e pc. E come già sapevo, il mondo é
andato avanti anche senza di me. Anzi, meglio che con me.
E penso che a
questo mondo in pausa mi potrei anche abituare.
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