venerdì 18 maggio 2012

Il mondo senza audio

Parenti e amici ce l’hanno con me perché a loro dire non faccio abbastanza: non li so consolare, non sento il bisogno di aggiornarli ogni momento, non mi arrabbio a sufficienza con i dottori, non riesco ad impedire che l’inevitabile si compia. Gli zii materni dicono “sta vicino a tua madre”; quelli paterni “sta vicino a tuo padre.” Gli amici dicono che dovrei uscire di più, c’é chi pensa che dovrei lavorare di meno. La mia amica ce l’ha con me perché non so più ascoltare e perché del mio dolore io non so parlare. Mio fratello ce l’ha con me perché ascolto tutti. Mio padre ce l’ha con me a prescindere. 

Vorrei staccare la spina, vorrei mettere la mia vita in stand by e riprendere fiato.

Nell’impossibilità di farlo, ho tagliato quelli che sono i contatti che a questa vita mi tengono collegata e ho spento cellulare, fisso e pc. E come già sapevo, il mondo é andato avanti anche senza di me. Anzi, meglio che con me.

E penso che a questo mondo in pausa mi potrei anche abituare.

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