Oggi non ho
voglia di scrivere.
Passata la
buriana delle stanze d’ospedale mi sento spossata e vuota. Avrei voglia di
mettermi sul divano e di chiacchierare, semplicemente, come si fa tra amici.
Quando dici le cose come ti vengono in mente, senza un filo logico e senza
preoccuparti troppo. Quando le libere associazioni sono veramente libere e dal
dire guarda mi si è smagliata la calza ti ritrovi a spettegolare su tuo cugino
che sta facendo soldi a pacchi con un’agenzia tuttofare che per 2 euro ti
libera la cantina e se serve ti porta via anche un morto. Per passare poi a
chiedersi per quanto tempo sia possibile pattinare sul ghiaccio con i mocassini
prima di rompersi almeno un femore. Cose così. Poco senso, zero impegno, tanta
libertà.
Vorrei un
giorno di tregua, vorrei un giorno normale. Vorrei un giorno in cui poter avere
la testa vuota e persone intorno con cui condividerlo. E anche un caffè.
Che c’entra
il caffè? Non lo so, mi sono persa. E di ritrovarmi non ci penso nemmeno.
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