sabato 22 settembre 2012

E’ che mi vien voglia di far sciopero

Come ti giri la scritta è una sola: aperto sempre, aperto la domenica, siamo sempre aperti etc. Che non so a voi, ma a me legger certe cose fa venire il prurito alla schiena e lacrimare gli occhi.
Perchè l’unico risultato è che se prima non spendevo 1 euro perché non avevo soldi, adesso continuerò a tenermi stretta il portafoglio, ma avrò più tempo per sentirmi una miserabile.
Ma sentimenti personali a parte, il negoziante si dovrà sobbarcare comunque un giorno in più di spese vive e quindi deve aumentare i prezzi. E allora che fa? Taglia le spese, ovvio: luce no (Che faccio, lascio i clienti al buio?), acqua no (Almeno in bagno mi farai andare vero?), riscaldamento nemmeno (Neanche ti rispondo, che c’ho le commesse in canotta anche a Natale), la merce no perché già la pago 1 euro al chilo… e allora dove taglio? Sul costo del personale naturalmente. E allora benvengano i contrattini pro-ripresa come quelli a chiamata, i contratti week end e così via. Tutte cose legalissime, per carità, ma dove la parola “festivo” non è contemplata. In compenso la parola “mancia” va alla grande, che ormai “stipendio” suonava male.
E tutto questo perché? Per la soddisfazione di fare un giro al centro commerciale la domenica. Vuoi mettere? Finalmente potrò comprare il prosciutto che potevo acquistare tutti gli altri giorni della settimana, vedere le vetrine che potevo vedermi negli altri 6 giorni, ma pagando tutto di più perché c’è una giornata in più di spese. Nella speranza che un commesso troppo zelante non mi sputi addosso per l’entusiasmo.
E quindi scusate, ma io faccio sciopero: niente acquisti la domenica, preferisco andare al mare.

Nessun commento:

Posta un commento