Di solito si va a correre per smaltire
qualche chilo in più. Io vado a correre per smaltire mentalmente le cazzate che
ho fatto. E siccome ne faccio tante, va da sé che mi devo impegnare molto. E
anche così non mi metto mai in pari.
Andando sempre nello stesso posto,
incontro sempre le stesse persone. Il più assiduo è Paolo, uno spilungone che
corre sulle punte alzando le ginocchia: dev’essere per via delle scarpe
tecnologiche imbottite sui talloni, ma a me sembra sempre si stia scottando i
piedi.
Adesso che fa un po’ più fresco arriva con
una tutina nera tutta fasciata: bella, e soprattutto d’effetto perchè a portarla
son rimasti solo lui e Diabolik. Quando gli passo davanti lo guardo, gli sorrido
e gli faccio ciao. Anche lui mi sorride, ma prima di salutarmi mi guarda il
culo. Comincio a sospettare che mi riconosca da quello.
In realtà io lo so chi è lui, anche se lui
di me non si ricorda perchè ci siamo conosciuti in un’altra vita, in un passato
che vorrebbe adesso dimenticare. E’ il fratello maggiore di una ragazzina con
cui giocavo in cortile, ai bei tempi in cui noi sognavamo un futuro di pane
amore e fantasia mentre lui distruggeva il suo presente con bravate di ogni
tipo, abusi vari e cotillons.
Adesso pare ne sia uscito, si sia rimesso
in forma e sia tornato a vivere. Ha finito per sposare Laura, la ragazza che lo
ha aspettato da sempre, ancor prima di aver l’età per rendersene conto. Una che
sognava un salotto, 2 cani, un caminetto e lui davanti vestito come Ridge. Solo
che lei non è mai stata Brooke e la prenderesti a schiaffi per quanto è
ingenua.
Però ormai da un bel po’ Paolo sta filando
dritto, sembra quasi aver fatto pace con sé stesso ed esser sceso a patti con il
mondo. Guardandolo si ha la sensazione che stia prendendo le distanze dal
passato e che cominci finalmente a vivere, ma non come quello che era prima:
come la persona che è sempre stata agli occhi di Laura. Che alla fine, ingenua
ingenua, ma ha avuto ragione lei.
A volte rimpiango i tempi di quando dopo
la partita seguiva la rivincita e poi la bella, e poi la bella della bella. Ma
guardando Paolo penso che in fin dei conti quando si perde nella corsa della
vita anche una sola rivincita non deve esser poi così male.