Allora.
Ci sono questi 2 qui, Ben e Chon, che non sono due cani, come potrebbe
suggerire il nome, ma due aitanti giovanotti; anche bravi ragazzi in
fondo, va detto: due onesti lavoratori. Chon s’è portato a casa
dall’Afghanistan qualche seme di marijuana (e poi dicono che uno porta
sempre i soliti souvenir), Ben, botanico e buddista, ha inventato la
marijuana più pura del mondo, (chissà l’orgoglio di mamma e papà).
Non
solo Ben e Chon lavorano insieme, dalla produzione allo spaccio, che
non gli fa schifo niente, altro che choosy, ma condividono anche le
amicizie (e qui chissà l’orgoglio del loro catechista); in particolare
si spartiscono l’amicizia – e non solo - della bella Ophelia, detta “O”,
come Oh che culo, che se li spupazza entrambi in allegria. E poi dicono
che le bionde son sceme. E vabbè.
Poi
arriva la terribile Elena (Salma Hayek), che gli vuole rubare l’erba.
D’altra parte lo dice anche il vecchio detto “l’erba del vicino…etc.” e
qui si passa da un pornazzo…
ehm, da un idilliaco amore a 3, anche molto zen, se vogliamo, alla
vera e propria tragedia greca. E siccome è un film di Oliver Stone (mica
di Margnòco, con il quale spendi poco), non manca proprio niente:
qualche tortura qua e là, un Benicio del Toro viscido quanto basta, un
John Travolta cattivo ma casalingo, e poi calaveras, testosterone e
adrenalina come se piovesse, e tette, tante tette e tanti tanti morti: e
siccome a mettere insieme tutta ‘sta mappazza schizzata è Oliver Stone,
lo spettacolo è assicurato.
Quattro i motivi per cui ricorderò questo film, peraltro non memorabile:
per
la colonna sonora, per i vestitini sottoveste di lei, per la vergogna
di Don Winslow che ha ceduto i diritti del suo libro da cui è tratta la
sceneggiatura, e per la frase “Se fai qualcosa di terribile ma per un
bene più grande, è come se tu facessi qualcosa di giusto”. Chissà perché
ma ho come l’impressione che non si applichi soltanto alla guerra per
la droga.
Insomma,
un film tamarro e rumoroso ma che non mi è dispiaciuto del tutto.
Peccato il finale. Che non vi anticipo perché sono una signora. Forse.
Forse non vi anticipo il finale, perché una signora lo sono di sicuro. Ma che cafoni però…